Dopo aver assistito allo spettacolo, abbiamo approfondito la natura del progetto e scoperto qualcosa in più dei due artisti. Elio Pandolfi e Marco Scolastra hanno risposto con generosità alle nostre domande.
Il Festival di Todi, tra i vari nomi di eccezione, ha avuto la fortuna di far salire sul palco del Teatro Nido dell'Aquila il poliedrico Elio Pandolfi che, accompagnato al pianoforte dal Maestro Marco Scolastra, ha regalato al pubblico oltre un'ora di talento intramontabile.
Poesia al piatto è più di uno spettacolo. E’ un tour nelle cucine di grandi poeti, compositori e scrittori, amanti della buona cucina che, con le loro liriche, elevano alla massima potenza.
In un divertente racconto gastronomico, il cibo diventa arte in musica, la stessa che sovente anticipa, attraverso le sapienti note di Scolastra, scritti di Rossini stesso, Nino Rota che sposa l’Ode al pomodoro di Neruda, le poesie di Fabrizi concluse con una toccante interpretazione tratta dalla commedia musicale Rugantino. E altri passaggi attraverso le note de La Vedova Allegra fino a Satie mentre Pandolfi, straordinario, si offre alla platea con le citazioni di Depero, D’Annunzio, Marinetti, De Filippo, Gozzano, Rodari e Palazzeschi.
Come nasce il progetto Poesia al Piatto?
P: Tanto tempo fa, partecipai ad un altro progetto che si intitolava ‘Peccati di gola’ e mi esibivo con un soprano che cantava delle arie. Questo spettacolo è una cosa completamente diversa ma lo spunto mi è venuto da qui. Così con il Maestro Scolastra, con cui collaboro ormai da anni, abbiamo elaborato testi e musiche. Devo dire che ne sono molto contento, così come sono stato felice dell’effetto che questa esibizione ha avuto sul pubblico di Todi. Ormai ho un’età ed anche se nella vita ho fatto di tutto, ricevere così tanto calore da parte del pubblico mi ha riempito il cuore di emozione. Anche se poi per i due giorni successivi ero praticamente morto dalla stanchezza (ride)
Maestro, come è nato il sodalizio con Pandolfi?
S: E’ nato 16 anni fa in un incontro per una produzione di Carmen, a Bevagna. Ci siamo trovati ed abbiamo iniziato a fare musica insieme. Lavorare con Elio è puro divertimento, è un’ottima persona, sulla scena e nella vita. Siamo saliti insieme sul palco all’incirca 300 volte!
Le musiche di ‘Poesia al Piatto sono frutto di una tua scelta?
S: Le ho scelte insieme ad Elio, basandoci sui testi da portare.
Partecipare ad un Festival, che importanza ha ed ha avuto per te?
P: Ho partecipato a diversi festival, Spoleto tanto volte, ha avuto un ruolo importante nella mia vita. Ho anche un invito a Salsomaggiore per una serata di gala ma onestamente non so se andrò, dipende da come mi sentirò. Questa esperienza di Todi è stata una festa, il pubblico mi ha reso felice.
Se dovessi riproporre Poesia al Piatto, vorresti modificarlo?
P: No, direi che è tutto giusto, anche il linguaggio poetico. Forse lo taglierei ma veramente poco.
Radio, cinema, televisione, teatro, doppiaggio. Cosa ti aspetti ancora dalla vita?
P: Ho fatto di tutto, veramente, mi reputo fortunato perché ho vissuto l’epoca d’oro dell’arte, del teatro. Anche se mi sento ancora in grado di fare molto, se non fosse questo piccolo problema all’udito. Ho sempre studiato tanto, la memoria ancora mi sostiene proprio perché l’ho sempre allenata. Forse le uniche cose che mi lasciano un po’ amareggiato, sono la non completa comprensione dei miei talenti per i quali ho dovuto sempre sudare e il non essere riconosciuto come attore drammatico. Appena completato il percorso alla Silvio D’Amico, ho debuttato nella danza e mi hanno etichettato come macchiettista, cantattore. Come doppiatore, ho lavorato a 408 voci. Ma io sono molto drammatico, ho recitato in una miriade di tragedie shakespeariane, ho doppiato Dracula nel film del 1931. Questa cosa mi è stata riconosciuta poco e me ne dispiace.
Tu ha ricordato Aldo Fabrizi con molto affetto, ci sono altri colleghi a cui pensi in modo particolare?
P: Sono tanti gli artisti con cui ho lavorato e a cui sono stato legato, a partire dai miei anni accademici con l’amicizia di Paolo Panelli e Bice Valori. Ho iniziato a lavorare nella prosa con Visconti. Ero molto amico di Marcello Mastroianni. Purtroppo, oggi ne rimangono pochi di coetanei o quasi e questo mi dispiace. Stare insieme a Mangano, Stoppa, erano momenti di gran divertimento. Io venivo invitato continuamente per il carattere allegro e amicone che ho, quindi ho avuto la fortuna di avere molti amici, non solo colleghi.
La televisione, questi palinsesti, ti piacciono?
P: No. Ci sono tante cose che potrebbero essere trasmesse. Anche cose che mi riguardano, c’è un film documentario ‘A qualcuno piacerà’ che ha anche vinto un premio a Locarno ma viene ignorato. Hanno trasmesso poco tempo fa ‘Orgoglio e Pregiudizio’, quando la Rai ancora si occupava di grandi opere. Avevo un ruolo interessante e recitavo accanto a Virna Lisi, Franco Volpi, Enrico Maria Salerno, Sergio Tofano, Mario Pisu. Un cast strepitoso. Tempi che non ci sono più. Ora vedo poche cose, Rai 5, Rai 3, qualcosa di Sky. Per il resto non la seguo più.
Fare il musicista oggi. Quali opportunità ci sono per un giovane artista?
S: E’ dura, ma se c’è molta passione, metodo, disciplina e tanto ma tanto amore, allora credo che si riesca. L’arte è abnegazione, dedizione totale. Bisogna lavorare assiduamente, essere costantemente preparati e fondamentale, avere un buon carattere.